“Little Fires Everywhere”: quando le apparenze bruciano lentamente

Ci sono serie che ti catturano con l’azione. Altre con l’ironia. Little Fires Everywhere, invece, ti prende con una lente d’ingrandimento puntata sull’ipocrisia domestica, e poi la accende con un fiammifero. Quello che sembrava un tranquillo dramm...

Ci sono serie che ti catturano con l’azione. Altre con l’ironia. Little Fires Everywhere, invece, ti prende con una lente d’ingrandimento puntata sull’ipocrisia domestica, e poi la accende con un fiammifero. Quello che sembrava un tranquillo dramma suburbano si rivela presto un incendio emotivo che non risparmia nessuno — né i personaggi, né lo spettatore.

Tratta dall’omonimo romanzo di Celeste Ng, la serie è prodotta e interpretata da Reese Witherspoon e Kerry Washington, due regine del piccolo schermo che qui si sfidano in un duello sottile e feroce. Il campo di battaglia? La perfezione borghese di Shaker Heights, Ohio. Ovvero: l’America che si illude di essere giusta solo perché è ordinata.

Mamme, segreti e piccole crepe nel grande sogno americano Da una parte c'è Elena Richardson (Witherspoon), madre di quattro figli, giornalista part-time, paladina delle regole non scritte. Dall’altra Mia Warren (Washington), artista nomade, madre single, custode di misteri che pesano come macigni. Due donne diversissime, due modi opposti di vedere la maternità, il successo, la moralità. Quando le loro vite si incrociano, il risultato non è uno scontro. È un lento disfacimento. Elegante, ma implacabile.

La forza della serie sta proprio qui: nel farci assistere, passo dopo passo, a un’escalation emotiva che nasce da dettagli minuscoli — uno sguardo, un silenzio, una frase detta quasi per caso. E nel frattempo, ci interroga: quanto siamo disposti a proteggere le nostre convinzioni, anche quando iniziano a fare male?

Esteticamente perfetta, emotivamente disordinata (come deve essere) La fotografia è curatissima, quasi troppo pulita — e proprio per questo fastidiosamente efficace. Le case sono bellissime, le famiglie sembrano felici, i bambini sono educati… ma il disagio scivola sotto le porte, come fumo. La regia accompagna senza mai forzare: lascia spazio ai personaggi, ai silenzi, ai piccoli gesti.

E il cast? Impeccabile. Reese Witherspoon costruisce un personaggio che non riesci ad amare né a odiare completamente, mentre Kerry Washington lavora soprattutto di sguardi, pause, tensioni taciute. Ma occhio anche ai giovani: i figli non sono semplici comparse, ma elementi chiave di questo microcosmo in crisi.

Una serie che non dà risposte, ma fa ottime domande Little Fires Everywhere è una storia di madri, ma anche di identità, di razza, di classe sociale, di segreti e scelte che sembrano piccole — e invece cambiano tutto. È una serie che parte piano, ma poi ti si infila sotto la pelle. Ti chiede: “E tu, al loro posto, cosa avresti fatto?”. E spesso non è facile rispondere.

Non ha l’urgenza narrativa di un thriller, ma ha la pazienza (e la precisione) di chi sa che le cose davvero importanti non esplodono: covano. Bruciano piano. E alla fine, se non stai attento, ti ritrovi circondato da piccole fiamme ovunque.

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