Recensione: Absentia

La trama di "Absentia" ruota attorno alla figura di Emily Byrne, un'agente dell'FBI interpretata magistralmente da Stana Katic.

Durante la caccia a un famigerato serial killer di Boston, Emily scompare misteriosamente.

Sei anni trascorrono senza alcuna traccia di lei, fino a quando viene ritrovata in una capanna nei boschi, viva ma profondamente cambiata e priva di ricordi degli anni perduti.

Il ritorno a casa non è affatto un rientro nel calore familiare; suo marito Nick, interpretato da Patrick Heusinger, si è risposato, e suo figlio Flynn è stato cresciuto da un'altra donna.

Emily si trova quindi a dover ricostruire non solo la sua identità, ma anche le sue relazioni personali, mentre viene coinvolta in una nuova serie di omicidi che minacciano di distruggere tutto ciò che le è rimasto.

La narrazione si dipana lungo tre stagioni, ognuna delle quali aggiunge strati di complessità alla storia.

La prima stagione si concentra sul ritorno di Emily e la sua lotta per dimostrare la propria innocenza.

La seconda stagione esplora il suo tentativo di ritrovare un equilibrio nella sua vita e svelare i misteri che circondano la sua scomparsa.

La terza stagione porta la serie a un climax emozionante, con Emily che affronta il suo passato e le minacce che si celano nel presente. ## Volti e Emozioni Il cast di "Absentia" è uno dei suoi punti di forza.

Stana Katic offre una performance intensa e sfumata, rendendo Emily Byrne un personaggio complesso e affascinante.

La sua capacità di esprimere vulnerabilità e determinazione in egual misura rende la sua interpretazione memorabile.

Patrick Heusinger, nei panni di Nick Durand, riesce a trasmettere il conflitto interiore di un uomo diviso tra due amori e un passato che non può ignorare.

Neil Jackson interpreta Jack Byrne, il fratello di Emily, aggiungendo una dimensione familiare e intima alla trama, mentre Matthew Le Nevez e Natasha Little, nei ruoli di Cal Isaac e Julianne Gunnarsen, portano avanti sottotrame che arricchiscono il tessuto narrativo della serie.

Ogni attore contribuisce a creare un mosaico emotivo che rende "Absentia" una serie avvincente e coinvolgente. ## Lo Stile che Segna La regia di Oded Ruskin si distingue per la sua capacità di mantenere una tensione costante.

Le scelte di inquadrature strette e angoli inusuali accentuano la sensazione di claustrofobia e incertezza che pervade la serie.

La fotografia, dominata da toni freddi e luci soffuse, amplifica l'atmosfera di mistero e pericolo imminente.

La colonna sonora gioca un ruolo cruciale nel costruire l'esperienza immersiva di "Absentia".

Le musiche, spesso sottili e inquietanti, accompagnano i momenti di tensione e introspezione, sottolineando i conflitti interiori dei personaggi e le svolte narrative.

Questa fusione di elementi visivi e sonori crea un'esperienza sensoriale che cattura l'attenzione dello spettatore e lo tiene incollato allo schermo. ## Cosa Resta Alla fine di "Absentia", ciò che rimane è un senso di inquietudine e riflessione.

La serie non offre risposte facili, ma invita lo spettatore a interrogarsi sulla natura della memoria, dell'identità e della resilienza umana.

Consigliata agli amanti del genere thriller e mistero, "Absentia" è una serie che affascina per la sua complessità narrativa e l'intensità delle interpretazioni.

Con una valutazione di 7.3/10, "Absentia" si posiziona come una delle nuove serie del 2017 che merita di essere scoperta e vissuta. È un viaggio oscuro e avvincente che ti farà dubitare di ogni certezza e ti spingerà a esplorare le profondità dell'animo umano.

E alla fine, forse scoprirai che la vera assenza non è quella fisica, ma quella di certezze e verità.