La Serie
Originaria di Chicago, l'ambiziosa direttrice marketing Emily ottiene inaspettatamente l'impiego dei sogni a Parigi e si tuffa in una nuova vita di lavoro, amici e amori.
INTRODUZIONE La serie televisiva francese creata da Darren Star, noto produttore statunitense dietro successi come Sex and the City e Younger, ha debuttato nel 2020 sulla piattaforma streaming Netflix.
Il dramma romantico ambientato nell'affascinante scenario di Parigi vede protagonista Lily Collins nei panni di Emily Cooper, una brillante direttrice marketing originaria di Chicago che riceve l'occasione lavorativa più ambita a Parigi.
Attraverso sei episodi ricchi d'avventure, Emily si getta letteralmente nelle acque della Ville Lumière mentre cerca di bilanciare tra nuove opportunità professionali, relazioni sentimentali complicate ed eccentriche personalità locali.
Con una valutazione impressionante di 7.6/10 assegnata dagli utenti di Internet Movie Database, Emily in Paris promette di offrire intrattenimento leggero senza tempo combinato a momenti toccanti di autenticità umana.
TRAMA E PREMESSA Grazie ai suoi eccezionali risultati raggiunti durante il suo periodo presso una società pubblicitaria di alto livello a Chicago, Emily viene reclutata dalla Savoir, una prestigiosa agenzia di comunicazione situata proprio nel cuore pulsante di Parigi.
Appena arrivata, però, incontra difficoltà linguistiche e culturali quando tenta di imporsi sul posto di lavoro guidato dalla severa Sylvie Grateau (Philippine Leroy-Beaulieu).
Nel frattempo, stringe amicizia con la simpatica vicina di casa Mindy Chen (Ashley Park) e sviluppa una cotta per lo chef locale Gabriel (Lucas Bravo), tutto ciò rendendosi presto conto che mantenere separati lavoro e vita privata potrebbe essere più difficile del previsto...
Sfortunatamente, pochissime altre informazioni sono state divulgate riguardo alla trama complessiva o alle storyline secondarie.
TEMI E SIGNIFICATI Sebbene Emily in Paris sia principalmente classificata come commedia drammatica, affronta numerosi argomenti significativi attraverso la sua premessa internazionale.
Questi includono questioni relative all'identità personale, all'integrazione crossculturale, all'autostima e alla fiducia in sé stessi.
Mentre Emily lotta per trovare il suo ruolo all'interno della rigorosa gerarchia professionale europea, emerge chiaramente quanto possano essere influenti i fattori sociali e culturali sull'evoluzione individuale.
Ciò evidenzia ulteriormente la necessità di accettarsi reciprocamente e apprendere continuamente dai diversi contesti sociopolitici che popolano il mondo moderno.
ANALISI TECNICA E PRODUZIONE Non essendoci ancora alcuna dichiarazione ufficiale riguardante budget, location o processo decisionale creativo, rimane difficile formulare conclusioni concrete sulla qualità generale della produzione.
Tuttavia, considerando il pedigree consolidato dello showrunner Darren Star, è probabile che Emily in Paris abbia goduto di finanziamenti adeguati e un team competente capace di gestire la postproduzione.
Almeno visivamente, sembra coeso e ben organizzato; scene panoramiche mozzafiato di monumenti famosi di Parigi accompagnano spesso sequenze dialogiche nitide e realistiche.
Aggiungete a ciò la colonna sonora energica, composta prevalentemente da brani pop contemporanei, e avremo tutti gli ingredienti necessari per una visione altamente gradevole.
CONTETTO CULTURALE E IMPATTO Come molte opere precedenti prodotte sotto la supervisione di Star, Emily in Paris rappresenta perfettamente l'interesse globale sempre crescente per l'intrattenimento transfrontaliero.
Negli ultimi anni infatti, spettatori provenienti da diverse regioni geografiche hanno dimostrato grande curiosità nei confronti di narrazioni audiovisive incentrate su culture differenti dalle loro.
Questa tendenza indubbiamente positiva riflette il bisogno urgente di empatia interpersonale e comprensione mutualistica in un momento storico caratterizzato da divisionismi politici estremi e polarizzazioni ideologiche.
Di fatto, grazie alla natura universalmente accessibile offerta da piattaforme digitali come Netflix, Emily in Paris costituisce un passo importante verso tale obiettivo, incoraggiando lo spettatore medio ad aprirsi maggiormente alle differenze etnoculturali.
VALUTAZIONE E GIUDIZIO FINALE Al netto di tutte queste considerazioni, Emily in Paris merita certamente elogi per aver saputo raccontare una storia convincente pur non discostandosi dai canoni tradizionali del genere chick lit.
Pur mancando di originalità concettuale, offre sufficienti motivi per sorridere e commuoversi lungo tutto l'arco narrativo.
Consapevoli del limitato numero di episodi disponibili fino ad ora, confidiamo vivamente nel prosieguo delle future stagioni, pronte ad arricchire ancor di più questo coloratissimo mosaico antropologico.
Non resta dunque che attendere con ansia il capitolo conclusivo di questa straordinaria favola metropolitana.
Che sia pronta o meno, noi continueremo a credere fermamente nell'eterna bellezza di Parigi...
Et voila!
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